Mutuo fondiario


Bassi tassi di interesse e spese minori con maggiori garanzie.

Mutuo fondiarioIl mutuo fondiario si differenzia da quello tradizionale perché è accordato per immobili già finiti, da ristrutturare, o in fase di costruzione, e non per immobili da costruire. Anche il periodo di rateizzazione è medio – lungo, perché il mutuo accordato non viene dilazionato, come avviene per esempio nel mutuo edile, ma viene liquidato dalla banca che ne gestisce il contratto in un'unica soluzione finanziaria.

Secondo quanto riportato dal Testo Unico Bancario, questa tipologia di mutuo necessita di una garanzia alla banca, da parte del cliente che lo richiede, che consiste nell'ipoteca di primo grado su un altro immobile, solo in questa condizione può venire accordato dal mutuante al mutuatario. Il mutuo complessivo che può essere richiesto equivale all'80% del valore totale dell'immobile.

Tassi di interesse convenienti

A differenza dei mutui ipotecari o di quelli tradizionali, i mutui fondiari sono considerati dagli istituti bancari che li accordano dei contratti a basso rischio, data l'ipoteca di primo grado cui si riferiscono le condizioni contrattuali. Proprio per questo motivo si possono permettere di applicare dei tassi d'interesse inferiori rispetto a quelli previsti per i mutui tradizionali. Questo è un vantaggio per chi richiede il mutuo, le cui rate saranno più accessibili, e diminuiranno  alla scadenza del pagamento del quinto dell'importo totale del contratto, fino alla restituzione totale del prestito bancario.

Spese notarili ridotte

Un altro vantaggio economico relativo al mutuo fondiario rispetto a quello tradizionale è l'importo delle spese riguardanti il notaio, che sono ridotte del 50% rispetto a quelle che si devono affrontare con un mutuo edilizio standard, come si evince dalla lettura degli articoli specifici riguardanti il mutuo fondiario presenti nel Testo Unico Bancario (Decreto Legislativo n. 385/1993 ).


Risorse Utili

Testo Unico Bancario Decreto Legislativo n. 385/1993

Il "Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia" è un decreto legge che intende regolamentare l'attività bancaria vigilando sui vari aspetti che la riguardano. Il decreto è entrato in vigore in Italia il 1 gennaio del 1994 donando una maggiore indipendenza alle banche permettendo la creazioni di nuovi mercati sia nazionali che internazionali.